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Saper fluttuare nelle difficoltà della vita



Tantissime persone, me compresa in questo anno 2020 è stato messo a dura prova, chi ha vissuto dei lutti, delle separazioni, chi ha vissuto la malattia fisica, problemi economici, perdita di ruolo, perdita di lavoro, perdita delle proprie passioni, della propria libertà fisica, chi ha preso consapevolezza su delle sue difficoltà interiori, dei blocchi che accettarli fa male…ma credo che tutto quello che è successo ha un senso molto più elevato che la “semplice” pandemia.

Sicuramente è un periodo di cambiamento per tutta l’umanità e dobbiamo scordarci l’idea di poter tornare come prima, dove le persone erano legate al superficiale e non avevano il coraggio di vivere la profondità di sé stessi, del proprio essere e delle proprie relazioni. Devo ammetterlo che non sempre è facile, mantenere la propria stabilità, anzi, sono dell’idea che quando si vivono dolori fisici ed emotivi è facile perdere l’equilibrio, credo sia normale e faccia parte della natura umana.

Ma dove sta la differenza di come affrontare le sfide?

Dall’esperienza che conosco e vivo quotidianamente ci sono due tipologie di modalità per affrontare questi momenti, c’é chi si chiude, chi si isola, chi si arrabbia, chi si impaurisce, chi si terrorizza bloccandosi ulteriormente, fuggendo e allontanandosi dalla realtà ma creando un proprio mondo parallelo in cui isolarsi senza poter donare qualcosa, c’è invece chi reagisce in maniera amorevole verso sé stesso, accogliendo il dolore come spunto per elevarsi e per elevare chi è coinvolto nella situazione di sofferenza per poter esprimere e diventare sempre qualcuno di migliore e quindi contribuire al miglioramento e al benessere del pianta. Come stai affrontato le difficoltà di questo 2020? Stai permettendo alla luce di farsi spazio? Stai aiutando chi è coinvolto a elevarsi? Come stai vivendo le sfide a livello relazionale? Le affronti con il cuore o fuggi? I problemi economici? Ti stai chiedendo se quello che stai facendo è davvero la strada della tua anima oppure di crogioli nella mancanza di denaro e nella precarietà? La malattia fisica come la vivi? Con la paura o con l’occasione per fermarti, ascoltarti e perché no permetterti di accettare le attenzioni e le cure dal esterno?

Non credo alle persone che dicono di essere sempre in equilibrio, di essere sempre felici e di vibrare

sempre su frequenze elevate, no, non ci credo perché siamo esseri umani ed è umano vivere il dolore e

fluttuare, più si cresce, ci si conosce più questo fluttuare è meno accentuato ma ci sarà sempre, sta a noi

riconoscere in quale momento del altalenare ci troviamo al fine di vivere sempre più costantemente

l’armonia e la pace interiore.

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